Cinema & Letteratura

DA FORNAIO A SOLDATO…ANTONIO CI PIACEVI DI PIU’ PRIMA!!!

Stamane mi sono alzata in preda al desiderio di raccontarvi le impressioni avute sugli ultimi due film del 2017 interpretati dall’attore più pagato dell’anno. Stando a quanto dicono gli esperti della prestigiosa “People With Money” (Conoscevate questa rivista? Io no) l’attore spagnolo Antonio Banderas ha guadagnato solo quest’anno 58 milioni di dollari (…mica tanto, dai. Io a stento ci farei la spesa da Cartier) decidendo, nonostante tutto e senza neanche troppo preavviso, di abbandonare la casetta della Mulino Bianco e il suo alto cachet. Ma ve ne siete accorte che al suo posto, e a quello di Rosita la gallinella, ora ci sono Pasotti e la Grimaudo? Penso tristemente di sì. Quindi ad Antonio cos’è accaduto? A quanto pare sì è rimesso in forma. Basta biscotti, pagnottelle e cacao zuccherato e di corsa in palestra per trasformare, alla soglia dei sessant’anni, la panzetta in panciotto…ben abbottonato, però! E tra un whisky ( che fa sempre molto figo pure se rende brilli ed è molto calorico) e una rocambolesca sparatoria in un maxi mall costruito palesemente negli studios di Hollywood, Antonio ci viene restituito con capelli a scodella, barba strappa morsi e maglietta da marine senza per questo tradire quel fascino latino che da più di 20 anni lo rende appetibile su tutte le tavole di noi italiane. Ma allora cos’è che sembra proprio non funzionare? Perchè nonostante tutta questa fisicità e le action scene Antonio pare finto dalla testa ai piedi? Possibile che fosse più credibile finanche nel ridicolo ruolo del mercenario Galgo voluto da Stallone? Pare proprio di sì. Sarà forse a causa della regia di DesRochers in “Security” e di Goodman in “Dark Butterfly”, ma il tentativo di farlo apparire come un cavaliere senza macchia nel primo caso e un risoluto uomo di montagna nel secondo è totalmente fallimentare. Ma dico, e mi rivolgo a tutte le ammiratrici di Antonio a cui si sono arricciati i capelli vedendolo ballare in “Take the Lead” oppure al fianco di Rebecca Romijn in “Femme fatale”, pensate davvero che il guapo latino possa ancora saltare da una moto in corsa, rotolare giù da una scalinata e fiondarsi fuori da una vetrata mandandola in frantumi senza risentire delle fitte dovute all’ernia del disco, alla sciatica e chissà cos’altro? No. Diciamolo! Era già al limite in “Ballistic”. Se penso che con poco più della metà dei suoi anni io mi sento male solo a scavalcare la staccionata del mio giardino, figuriamoci azzardare qualcosa di più avventuroso che imiti vagamente le sue gesta. Antonio si è disumanizzato. Era molto più rassicurante (vista l’età) a sfornare cornetti e pagnottini anzichè improvvisarsi eroe di guerra. I tempi de “Il 13° guerriero”, ahimè, sono finiti! Ormai ad Hollywood c’hanno tutti questo brutto vizio: Harrison Ford che si sente ancora Indiana Jones nonostante l’anca sbilenca, Nicholas Cage che non vuole rinunciare agli action movie nonostante l’artrosi (oh, lui è il mio attore preferito, secondo solo a Keanu Reeves) e Mel Gibson che dopo la parentesi da regista ha deciso di rimettersi in gioco cercando di non sembrare troppo appesantito in “Machete kills”. Ma ne sarà valsa la pena? Io dico proprio di no. Quindi Antonio, por favor estái relajado… Lasciaci un bel ricordo de ti piuttosto che infrangerlo. Te ne saremo grate fino alla pensione. 😉

Never a joy manco al cinema.😏

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