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Speed date…fuggi a gran velocità!

Dovrebbero in realtà chiamarlo Speed Race, ma se così fosse vi parteciperebbero in pochissimi perché sarebbe sicuramente confuso con qualcosa di simile ad una Mezza Maratona ( e sappiamo bene che nessuno vorrebbe correre per 21 chilometri a perdifiato senza avere almeno un buon motivo per farlo, giusto?). Quindi non resta che chiamarlo Speed Date che in realtà fa capire ai neofiti tutto e niente. Certo, si intuisce che c’è qualcosa da fare in velocità, ma il bello del gioco è che non lo capisci fino in fondo finché non vi partecipi. E così, mossa dal mio inconfondibile spirito di conoscenza, eccomi coinvolta per il gran veglione di Capodanno da amiche e cugini al velocissimo Speed Date organizzato per la serata. Yeeeeah!
Premessa fondamentale: il gioco ha l’obiettivo di far incontrare uomini e donne single. Una sorta di appuntamento veloce combinato a tavolino che dovrebbe, o almeno potrebbe, trasformarsi in qualcosa di più slow. Ma funziona davvero così?
Trascinata per la prima volta in vita mia in un Pub stile irlandese dove più che mangiare si beve ( e io sono astemia), vengo iscritta al gioco a mia insaputa dalla più amabile delle mie cugine (questa lo è ancora, non come la ex-cugina delle terme) che affranta dalle mie troppe delusioni amorose pensa bene di gettarmi nella mischia. E così, visto che di ferite aperte ne avevo già tante, lo Speed Date avrebbe potuto rivelarsi un ineguagliabile gioco al massacro… Grazie cugina, vorrei che almeno una volta nella vita mi amassi di meno!
Ricevo, dunque, un taccuino e una matita dall’organizzatrice dell’evento che affabile, molto affabile, troppo affabile, mi accoglie con un sorriso paragonabile solo a quello di Julia Roberts. Il che avrebbe dovuto confortarmi e invece no. Ho un brutto presentimento e le sensazioni che di solito partono dalla pancia sono quelle alle quali dare più ascolto. Mi guardo allora attorno preoccupata, scrutando nei volti dei ragazzi presenti almeno qualcuno di vagamente quotabile per una chiacchierata. Ma niente, la disperazione ha il sopravvento. Quando mi decido per una fuga dell’ultimo minuto sopraggiungono la suddetta cugina e le mie due amiche, entusiaste fino al midollo.
“Wooow, sei pronta? – mi dicono urlando – al primo giro di giostra ci siamo solo noi quattro!”
“Wooow”, replico senza entusiasmo.
“Ma dai, divertiti. E’ l’ultimo dell’anno. Magari incontri l’uomo della tua vita e mandi al diavolo quell’idiota”.
Ah, già. Quell’idiota! Dimenticavo di dire che la mia ultima relazione non poteva dirsi proprio conclusa. Era, diciamo, in fase di sfaldamento. In criogenica stasi riflessiva! Essere quindi beccata a fare lo Speed Date proprio in un momento tanto delicato, avrebbe incasinato ancora di più la situazione. Convenite con me? Benissimo. Preoccupata anche da questo aspetto prendo posto dietro un tavolino ben sistemato con tanto di abatjour vintage e poltroncina di raso. Alla mia destra la mia amica nutrizionista (fidanzata da un millennio con un siciliano doc…miiiii), alla sua destra un’amica (con più fidanzati) e alla mia sinistra quella santa di mia cugina (immacolata come la neve dell’altopiano di Asiago).
Mi spiegano che ogni tre minuti avrò davanti un tizio diverso. Il tempo insomma di presentarci e scambiarci il nome del nostro cocktail preferito (nel mio caso analcolico). Ottimi presupposti insomma per una relazione a lunga scadenza! Capisco quindi che tutto si basa sul mitico colpo di fulmine. Qualcosa di fulmineo e superficiale come per i protagonisti di “Match Point” (e infatti vedi com’è andata a finire) o peggio di “Notthing Hill”! Ad ogni modo, tiro un gran sospiro e mi dico: “È solo un gioco, che potrà mai accadere? Guarda, partecipa anche tuo cugino Vincenzo. Al massimo chiedi il numero a lui per non sembrare una vera asociale”. Questo pensiero in effetti mi rassicura, ma brevemente. Iniziano a scorrere sotto i miei occhi uomini di diverso tipo: giovani e meno giovani, bassi, molto bassi, troppo bassi, stempiati, molto stempiati, calvi…Uff…grassi, molto grassi, magri, troppo magri, magri in maniera preoccupante…Pare insomma la fiera dei freak! Ma sarò io difficile oppure è una di quelle famose coincidenze cosmiche che capitano solo a me? Nel frattempo un pedante fotografo fa il giro dei tavoli flashando a destra e a manca. Esausta lo prego di smetterla. Ma devo pubblicarle sulla pagina della serata, mi dice! Azz…e se le vede l’idiota? Ufficialmente avrei dovuto essere in un locale per famiglie a festeggiare amaramente la fine dell’anno…Cresce l’ansia! Provo a distrarmi chiacchierando con mio cugino che ride come un matto. Al quindicesimo candidato, mi dico che è ora di smetterla e di togliermi il ghigno dalla faccia. Forza sorridi! E’ un gioco, no? Eccomi raggiante, dunque. Come Dottor Jakill e Mr. Hyde. La mia amica mi fa l’occhiolino come a dire: “E finalmente ti sei decisa a divertirti”. Sì, ho deciso: nun c’vogl penza’! Divertiamoci…E proprio nel momento in cui scatta il click che dice “la vita è bella”, tadaaaaaaa! L’idiota eccolo qua. Pronto a sedersi davanti a me come nel peggiore dei film di Woody Allen.
Come si è conclusa la serata? Bè, diciamo che la pausa di riflessione si è trasformata in una separazione definitiva a parti concordi mentre dal circo al quale ho assistito non è saltato fuori nessun acrobata valente… Manco buono per shakerare un drink. Conclusione: non parteciperò mai più ad uno Speed Date mentre le mie compagne di disavventura, impunite fino all’ultimo, l’anno dopo mi hanno proposto di prendere parte ad un Meetup.
“Un meet cosa?”, ho detto.
“E’ un’esperienza nuova. Senza tavolini e con più tempo per chiacchierare”, mi rassicurano.
“Aaaah, ho capito: insomma il circo dura di più e non puoi manco sbarazzarti delle bestie più invadenti. Assolutamente fantastico!”

Insomma… vai a fidarti degli amici!😑

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