Selfhelp

L’universo maschile … quando esiste!

Dopo aver accumulato una certa esperienza in fatto di uomini, un po’ come si accumulano punti al supermercato per ottenere lo sconto, mi sono accorta che tutto questo sapere in realtà è valso a ben poco (quanto meno i punti per la spesa sono tornati utili). Questo perché dopo lunghe riflessioni e tanti incontri…fortuiti (non fortunati) ho compreso che sforzarmi di capire gli uomini è come tentare di vincere alla lotteria di fine anno! Finanche Freud se fosse stato una donna so che arrivato ad un certo punto avrebbe detto dei suoi assistiti: “Madre mia, tutti a me i pazzi…nun ce si crede!”.
Cercare, insomma, di capire l’universo maschile, da un punto di vista femminile soprattutto, è difficile…molto difficile…troppo difficile. L’unico uomo a darmi soddisfazione è sempre stato il mio amico Saverio, che è gay e quindi non fa testo!
Ciò detto, arriviamo alla riflessione del giorno: è possibile in realtà capire un uomo? Stare dietro ai suoi ragionamenti? (quando ragiona, se ragiona), penetrare il suo universo emotivo? (perché gli uomini sono emotivi?), aspirare ad instaurare un rapporto di fiducia e reciproca lealtà? (questa è una domanda bella tosta!).
Sento già una certa pressione alle tempie, ma tenterò di rispondere a ciascuna di queste domande. Partiamo subito con la prima: è possibile capire un uomo? Ecco, dal mio punto di vista, dipende! Da cosa? Ma naturalmente dal rapporto che abbiamo con lui. Il soggetto in questione è un nostro amico oppure un ex-fidanzato? Un amante, un matador occasionale, un…(fate voi)? Insomma, in base al grado di confidenza “carnale” (perché sempre di quello si tratta) potrete avere una certa conoscenza del suo “universo”. Notate bene: non ho parlato di micro-universo come di solito fanno in tante, accusando gli uomini di essere microcefali senza pensieri né sentimenti. Gli uomini sono semplicemente diversi. Programmati da madre-natura per assolvere a funzioni ben differenti rispetto a quelle femminili, che a loro volta sono state dotate di altre incredibili qualità quali ad esempio scrivere meravigliosamente per un blog, proprio come in questo caso!!! 😅
Ora, tornando a noi, in base al feeling che abbiamo con il soggetto in esame potremmo noi donne tentare una vaga indagine conoscitiva. Ma la questione è: quanto a fondo potremmo mai arrivare nell’animo di un uomo? Poco, molto poco, troppo poco… E la ragione è semplice: non c’è da andare così a fondo! Lo so, è un’esperienza sconvolgente per noi donne che siamo speleologhe nate. Immaginare di scoprire mirabolanti cavità carsiche e ritrovarsi invece con una grotta 3 per 4. Ma d’altro canto anche per un uomo potrebbe essere sconvolgente approfondire la conoscenza femminile: ovviamente per le ragioni opposte. Dall’animo di una donna un uomo potrebbe solo rimanerne stupito, sconvolto, devastato, e a tratti pure inorridito. Parliamoci chiaro: noi creature in rosa sappiamo essere adorabili ma anche terribili. Siamo machiavelliche macchine di morte, soprattutto se messe alle strette. E gli uomini questo non lo sanno (non subito) perché di noi vedono solo il primo fronte di battaglia: quello accondiscendente, modellante, accogliente. Gli angeli del focolare, insomma. Il punto è che dopo quella linea di confine si apre invece un altro mondo, quello che molti uomini hanno conosciuto e dal quale sono evasi ricorrendo ad un espediente chiamato “divorzio”.
Insomma, sforzarsi di conoscere un uomo, guardare nella sua interiorità (non ne gli organi interni), aspirare a coglierne i sussulti (non i singhiozzi o i singulti da alcol… e non aggiungo altro) potrebbe rivelarsi una madornale perdita di tempo. Alla fine potremmo scoprire niente meno che … l’Antartide!
Vedete, molte mie colleghe sociologhe (e femministe) avrebbero parlato di “nulla cosmico”, dicendo che gli uomini sono vuoti e privi di vita. Io no, dico che sono come l’Antartide: una landa di ghiaccio nella quale di tanto in tanto sbuca qualche orso polare (che a tratti, soprattutto se affamato, potrebbe mostrare più interesse nei vostri confronti), una manciata di foche (che dicono essere più recettive agli stimoli rispetto ad un uomo) e qualche pinguino. Quindi, qualcosa in quell’anima ci sta. Diciamo che da qualche parte proprio un’anima ce l’hanno e il loro universo non è vuoto, non è un “niente” cosmico. Gli uomini hanno qualcosa…Solo che è troppo poco!!!
Per noi donne, “universi in costante espansione”, nessun uomo sarà mai abbastanza. Noi ci trasformiamo, mutiamo, evolviamo. E fremiamo come scoiattoli in preda a convulsioni all’idea di riversare su di loro tutto il nostro sapere, il nostro entusiasmo, la nostra voglia di vita. Dall’altro lato, però, l’entusiasmo è azzerante! È come tentare di rianimare un cadavere in molti casi o di trattenere in gabbia un detenuto con aspirazioni evasive. Allora perché, spero vi stiate chiedendo, perseverare? Perché, perdindirindina, ci sforziamo caparbiamente di capire lì dove non c’è niente da capire? Ecco, questa è la vera domanda: ma pcché? pcché? Bé, questo mi spingerebbe a scrivere un altro articolo dedicato al mondo femminile, e di certo non mancherò. Al momento, però, vorrei almeno tentare di rispondere all’ultima, e più impegnativa, domanda frutto di questa mattutina riflessione: si può instaurare un rapporto di fiducia e reciproca lealtà con un uomo? Ecco: già mi fischiano le orecchie. Sento voci che dicono “sìììì”, e altre che dicono “noooo”, e qualcuno che dice “foooorse”. E io che dico? Io…coerentemente con l’inizio dell’articolo, dico: dipende! Ma non solo dall’uomo in questione, dipende anche da noi signore. Perché la verità, nuda e cruda, è che siamo noi a decidere quanta fiducia vogliamo riporre in un uomo e quanto leali vogliamo essere nei suoi confronti, consce del suo antartico universo. Siamo noi che dobbiamo comprendere quanta fede debba essere riposta in un uomo, in quel preciso uomo. Perché noi abbiamo il dono di capire se quella persona merita la nostra fiducia, la nostra lealtà, la nostra amicizia. Dio, o chi per lui, ci ha fatto un grande regalo: voler capire ad ogni costo tutto ciò che ci ruota attorno. Allora sfruttiamolo bene questo potere, ed infondiamo un po’ di calore in quelle lande ghiacciate che chiedono, il più delle volte inconsciamente, di essere riscaldate. Poi, se non ci riusciamo pazienza. Alla fine di tutto ci sarà sempre un amico gay che alzerà un po’ il livello! 

😉
Trust me, girls. Trust me!

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