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Uomini belli o intelligenti: tu come lo scegli?

Se fossimo al supermercato sarebbe tutto abbastanza semplice e se fossimo all’Ikea sarebbe proprio una passeggiata. Ma il guaio è che gli uomini non si posso scegliere dal banco frigo del minimarket sotto casa e tanto meno nella grande catena di distribuzione (salvo qualche commesso degno di sguardo). Di solito la specie homo (e basta) ciondola libera per il mondo senza avere una precisa collocazione e il risultato infatti è che diventa alquanto complicato capire dove poter trovare l’uomo coi caratteri più affini ai nostri gusti. Intanto la femmina sapiens (perché noi donne siamo tutte abbastanza sapiens, diciamolo) ha innanzitutto un grosso dilemma da risolvere: “l’uomo della mia vita (o anche solo di una parte della mia vita) lo prendo bello oppure lo cerco meno bello ma molto intelligente?”. Presentato così sembra estremamente semplicistico, in realtà si tratta di un dramma dalle grandi proporzioni che affligge nottetempo tutte noi donne. Il perché si fa presto a spiegarlo. Partiamo innanzitutto dai requisiti generici che dovrebbe possedere l’uomo di una Sapiens.
Una “Donna” in linea di massima desidera, a prescindere, che il proprio uomo sia fisicato: con spalle larghe, braccia forti, schiena muscolosa, glutei sodi, gambe lunghe, mascella prominente, naso piccolo, sguardo profondo e tentatore, capelli folti e setosi…e non serve che mi soffermi sul resto. 😜
Naturalmente tutti questi “attribuiti” non servono a far concorrere il nostro uomo per il primo premio di Mister Universo. Affatto. Queste qualità servono a risponde ad una delle più antiche esigenze che natura umana conosca: dimostrarsi abbastanza forte da garantire a noi femmine sapiens una prole sana e altrettanto vigorosa. Insomma, cerchiamo un uomo che somigli a Javier Bardem o Patrick Dempsey non per vantarci con le nostre amiche…Nooooo. Lo vogliamo per il bene della specie!
Detto ciò, sono certa che vi starete chiedendo: allora non dovrebbe importarci che il nostro futuro compagno sia intelligente, giusto? Non serve, no? A garantire un’educazione degna di Rousseau e Voltaire ci pensiamo noi signore, che siamo nate educatrici pur non conoscendo (in molti casi) il pensiero dei grandi illuministi della storia. Un uomo intelligente serve come la crema solare in pieno inverno o come una borsa dell’acqua calda in piena estate. Insomma non serve!!! E infatti, chiacchierando amabilmente con le mie amiche del cuore la Lu’, la Ste’ e la Ila’ ci siamo dette: ma perché ogni volta che intrecciamo una nuova relazione sistematicamente ci ritroviamo a parlare di comprensione, sensibilità ed empatia in un uomo? Perché interrogarsi (e tormentarsi talvolta) sulla possibilità di trovare qualcosa che non c’è? È come andare a caccia di oro nel deserto, no?! 
Eppure no, perché noi donne non possiamo vivere di solo sesso, mi ha detto la Lu’…
“Ah, no?”, ho replicato. 
“Eh no”, mi incalzano le altre. Serve che il nostro uomo ci comprenda, ci aiuti, ci sostenga. In pratica ci serve uno psicoterapeuta, una badante e un padre. 
Io però voglio ribellarmi a quest’ordine di cose e continuare a sostenere che ad una donna serve un uomo figo e basta, con tutti i requisiti elencati poco sopra. Se proprio devo dar seguito alla specie, che ne valga la pena perdincibacco. 
“Quindi i brutti secondo te che fine dovrebbero fare, nazista che non sei altro?”, mi domanda affettuosamente la Ste’.
E be’ poracci, faranno altro. Le ho risposto. Si assoceranno in cooperative o club per “diversamente belli” e discuteranno di Socrate e Platone. Poi come gli antichi greci troveranno modi creativi per rinsaldare la loro amicizia e sopperire alla mancanza di femmine sapiens.
“Noooo Giu’, ma non ti si può sentire”. Continuano a rimproverarmi!
Ma perché, non si può essere dei bellofili? Degli amanti del bello ad ogni costo? In effetti se guardo alle mie esperienze passate forse un bilancio andrebbe fatto. Vediamo. 
Il primo fidanzato era decisamente bello. Con tutti i requisiti sopra elencati… E mi ha lasciata! Ok, andiamo avanti. 
Il secondo era decisamente meno bello, ma aveva un grande acume, una viva intelligenza, molta cultura…E infatti l’ho lasciato io! Ok, next.
Il terzo era decisamente bello: capelli biondi, occhi verdi, ottime…ehm…credenziali, ma era uno squilibrato. L’ho dovuto lasciare io! Meglio non rinvangare.
Il quarto era altrettanto bello, forse più del precedente, ma era fortemente lunatico, dal tratto ondivago. Niente da fare, l’ho lasciato io! E’ il caso di continuare?
Inizio a spazientirmi, questo resoconto non aiuta la mia causa. La Ste’ però ride. Mi spinge ad andare avanti.
Il quinto, bè, dovrebbe essere di sostegno alla loro causa: non era particolarmente bello ma aveva un gran cuore, forse un po’ freddino e non troppo empatico. Ma comunque mi ha lasciata lui!
Salto il sesto, il settimo e l’ottavo che non sono a sostegno di nessuna causa per arrivare così al nono.
Caspita, ce ne sono ancora tanti, mi domanda Ilaria?
In realtà no. Il nono infatti credevo fosse quello giusto. Carino, bel fisico, non molto alto ma ben proporzionato, posizione di prestigio, spiritoso, intraprendente…
E quindi l’uomo perfetto, mi fanno eco le mie amiche?
Macché, era anaffettivo e sociopatico. Un pazzo scatenato, come Dottor Jekill e Mister Hyde.
Alla luce di queste riflessioni mi sento avvinta da un certo magone. Che non esista dunque il giusto connubio fra forma e sostanza, fra intelligenza e bellezza e che dunque come sostengo sia sufficiente essere belli, tanto il sostegno di cui noi donne necessitiamo può fornircelo solo una donna? Ecco. Le conclusioni a cui sono giunta alla fine sono queste: dovremmo trovare un uomo bello ( non proprio brillante) che assolva soltanto alla sua funzione primaria (chiaro quale sia😏) lasciando poi a noi sapiens il compito di educare i nostri figli con il supporto di altre donne. Oppure potremmo legarci ad un uomo che in sé abbia molto di femminile e sappia in qualche maniera coniugare intelligenza, empatia e sensibilità. Insomma che sia gay… Ma la domanda a questo punto è d’uopo: ci starebbe con noi un uomo gay? Mi viene in mente il film con Madonna e Rupert Everett “Sai che c’è di nuovo?”. Lei etero lui gay, sono amici per la pelle. Dopo la morte di un amico comune la loro amicizia si rafforza tanto da farli andare a letto insieme. Lei rimane incinta e i due decidono di formare una famiglia. Quando però lei si innamora di un altro uomo tra i due scoppia una battaglia legale per l’affido del bambino… Insomma, andrebbe a finire più o meno così! In definitiva temo non ci sia soluzione a questo atavico dramma, se non fosse che le mie amiche mi fanno notare che il mio decimo fidanzato forse uno spiraglio di speranza al genere femminile lo dà. “Ah davvero?”, chiedo loro. E pare di sì. Non ci avevo ancora riflettuto ma in effetti è carino, decisamente fisicato e molto elegante. Ma soprattutto è affettuoso ed empatico…come una donna, dolce e premuroso… come una madre, protettivo e rassicurante…addirittura come un padre. In pratica stare con lui è come bere uno dei miei cocktail preferiti: ottima vodka ghiacciata, gustoso ginger beer, menta rinfrescante, e quel tocco di zenzero che dà brio ad ogni mia giornata. Funzionerà? Bah, al tempo l’ardua sentenza!
Intanto stay with my adventures e buon divertimento!!!

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