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El anillo pa cuando? (e l’anello quando me lo dai?)

Ultimamente, fra una corsa nel parco ed una per non far tardi al lavoro, mi è capitato spesso di sentire in radio l’ultima fatica discografica dell’avvenente cantante portoricana J.Lo: “El anillo”. 
Pur non essendo ispanofona, ma giovandomi di un buon orecchio e di una cugina peruviana che non ha mai veramente imparato l’italiano finendo invece per insegnare lo spagnolo a tutta la famiglia, ho subito compreso che il tema della canzone riguarda una giovane ragazza speranzosa di trasformare una storia passeggera con un guapo matador, con el bate y la fuerza (traducetevelo da soli😏) in qualcosa di serio, mentre lui, al contrario, non ha alcuna intenzione di ufficializzare il loro amore offrendole il fatidico anello.
Ridacchiando tra me e me intorno al sesto chilometro di corsa ho pensato bene di farmi un’altra bella risata inviando il link della canzone al mio fidanzato. Nel frattempo, a forza di sentire il testo un po’ in ogni dove (in palestra, dal parrucchiere, in farmacia e un altro po’ anche in chiesa) ho finito per utilizzare spesso il motivetto principale del testo, un po’ come leitmotiv per ogni occasione. Vi faccio qualche esempio.
“Amore, visto che ti stai alzando – mi viene chiesto durante una pausa in caffetteria – ordineresti dell’altro tè anche per me?”
“Ovviamente, orsacchiotto mio…Ma l’anillo pa cuando?”

Un altro esempio.

“Tesoro?”
“Sì???”
“Mi passeresti a prendere in ufficio? Oggi piove e non posso usare lo scooter!”
“Ma qual è il problema, puccettino mio. Senti, ma l’anillo? Pa Cuando?”

Il top l’ho raggiunto di primo mattino: “Buongiorno amore mio splendido”. 
“Buongiorno amore mio. Senti un po’…”
“Dimmi.”
“Ma l’anillo?”

Ecco. Diciamo che quando mi fisso è brutto assai. Immaginate contrarre un debito con me… Però, giuro: era in tema goliardico. Avrei piuttosto rischiato di essere lasciata dal mio avvenente compagno se non fosse pure lui un giocherellone. E a tal proposito le mie amiche mi hanno spesso avvertita. “Marò Giù, ma si’ pesante! E basta…Vedi che poi ci crede davvero”.
Ovviamente. Se prendi un uomo serio e affidabile – e a questo aggiungi accortezze, amore e una richiesta -chiaro è che la richiesta verrà esaudita, giusto? Giusto!!!
Dopo essermi finalmente dimenticata di questa canzone grazie a Francesca Michielin e alla sua “Fotografia” (unica parola cantata che si capisca davvero) pareva che anche il mio fidanzato si fosse dimenticato di J.Lo… Ehm, insomma, forse di lei proprio no! 
Comunque. Come in uno dei migliori film americani a basso costo, la vita scorreva tranquilla e serena finchè non sono iniziati a capitare quelli che Jim Carry definirebbe una “serie di sfortunati eventi”.
Partiamo con ordine. 
Il primo riguarda un ristorantino molto grazioso: prenotato all’ultimo momento, ma decisamente promettente. Sembrava ci fosse tutto: la luce giusta, il tavolo giusto, la giusta vista … Anche lo chef? Era quello giusto?
“Signora, questa sera le serviremo una mousse di asparagi con salsa tzatziki impreziosita da una spolverata di erbe aromatiche e paprica ”.
“Buooono. E questo cos’è? Nuggets di soia?”.
“Ah, madame…Il piatto forte.”
“Cioè?”
“Foie gras!”
“Sono sicuramente ignorante in francese. Ma non è fegato d’anatra?”
“Ullallà, mais oui!” 
“Ma io sono vegetariana”.
“E non mangia le interiora?”

Secondo caso. In teoria più romantico del primo.
“Amore qui sul mare è meraviglioso. Il ristorante è proprio sugli scogli. Sarà bellissimo! Una cenetta a lume di candela, vegetariana vegetariana, solo per noi due!”
“Oh, che splendore!”
Il mare, il vento, voci lontane di innamorati seduti agli altri tavoli. Voci di innamorati che sussurrano il mio nome. Il mio nome?
“Weee, che bella coincidenza. Come stai Giù Giù?”
“Eh, stavo bene. Cioè, bene. E voi, cari cugini? Che fate?”
“Ma va, niente. Una cena un po’ triste e pure improvvisata. Adesso, però, va già meglio. Dai, ceniamo tutti insieme che ci divertiamo”.
E così una placida e tranquilla cenetta si è trasformata in un cenone di Natale con i parenti.Ullallà!

Arriviamo così all’appuntamento numero 3.
“Amore, senti…”
“Dimmi”
“Pensavo di portarti su un atollo nel Mar dei Caraibi. Lì non credo potranno mai raggiungerci i tuoi parenti. E salvo uno tsunami dovrebbe andare tutto bene”.
Che pensiero gentile, amore mio, ma chi ci pensa alla mia aerofobia? Non reggo oltre le 3 ore di aereo, quindi morirò prima di aver raggiunto l’atollo. Sicuro! E poi non sarei così certa del fatto che io non riesca a trovarmi in un posto da favola giusto durante uno tsunami. Il fato ce l’ha con me, ricordiamocelo!
Salta allora anche il Mar dei Caraibi. Ma non importa. Dopo tutto basta stare insieme. E infatti, il mio esperto cestista, non propriamente esperto di cucina ha deciso di improvvisarsi cuoco. D’altro canto avrà pensato: che sarà mai impiattare una ricetta? Basta seguire le istruzioni come per i mobili Ikea.
Giusto? Eh, direi di no.
Comunque, seppur non si è trattato di un piatto cucinato da Cracco, il tutto è stato molto ben realizzato. Viva il Bimby e chi l’ha inventato! 
E dopo una placida e rilassante chiacchierata abbiamo messo su una canzone. 
El anillo, penserete voi. Giusto?
E invece no!!!
Riconosco le note di “Perfect” di Ed Sheeran e penso: “Bah, da J. Lo ad Ed Sheeran abbiamo fatto un salto di qualità”. E mentre scorro con le dita la top list di youtube vedo il mio principe azzurro arrivare con un pacchetto in mano e una crostatina deliziosamente bruciacchiata a forma di cuore. 
“E adesso non me lo chiedi più?”
“Ma cosa?”, domando sbalordita.
“El anillo, pa cuando?”
Mi sento avvampare. Quasi non ci credo. Eppure è proprio tutto vero!
A questo punto dovrei uscirmene con una delle mie solite battute, la classica frase fuori posto che viene in mente solo a me. E invece no, questa volta vi racconto una storia diversa, che finisce in maniera più seria delle altre.
Questa volta la storia si conclude con un “sì”, e apre la strada a mille altre possibili avventure che non vedo l’ora di raccontarvi!
Stay with me. E vi strapperò sempre e comunque un sorriso! 😉

P.S Questa storia è stata scritta qualche mese fa, ed è un po’ più vera e molto meno romanzata delle altre. Ho titubato a lungo sul fatto di raccontarla, poi però San Valentino mi ha suggerito di farlo perché una proposta di matrimonio così romantica, seppur a tratti rocambolesca, merita in ogni caso di essere condivisa. Buon San Valentino, cestista del mio cuore.

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