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Vacanze insieme o vacanze separati?

Eccoci arrivate a riflettere sul dilemma che attanaglia tutte le coppie di innamorati, quelle ormai collaudate da tempo ma soprattutto quelle nate da poco, che ancora hanno il sangue che ribolle nelle vene tipo fuoco di Sant’Antonio e non si mollano neanche un momento manco per bere un bicchier d’acqua ( e che è…mamma mia). Vabè, per tutte queste coppie di amanti appassionati la questione che si pone ogni estate è la seguente: restiamo appiccicati pure in vacanza oppure ci regaliamo un po’ di tregua?
Con questa smania di condivisione di ogni singolo spazio, di ogni singola pietanza, ma spero non di ogni singolo istante (io ancora ci tengo alla mia privacy), mi ritrovo come di consueto seduta in caffetteria con le mie amabili amiche per condividere questo dramma e trovare possibilmente una soluzione.
La Lu’ con il suo abituale fare da romanticona ci preannuncia il suo desiderio di condividere una bellissima vacanza isolana con il suo nuovo fidanzato: non quello collaudato, no, un altro… E come giustamente ci fa notare, se non stanno “cucci cucci” e “picci picci” adesso, fra un anno saranno ancora appiccicati come moschito e la carta insetticida? Carpediem è il suo motto, e per certi versi lo condivido! 
La Ste’, dal canto suo, coniugata dal tempo in cui Giulio Cesare strinse il primo triumvirato con Pompeo e Crasso la vede in un altro modo. Sì che da fedele siciliana di adozione non lascerebbe mai il suo compagno se non per vederlo andare allo stadio ( poi lì, si sa, tra una tifoseria e l’altra tutto può succedere), ci propone di organizzare una bella vacanza fra amiche in stile “Sex&City”, perché sì che l’amore fedele è ormai la vera trasgressione però pure vedere sempre lo stesso uomo tutti i giorni fa venir voglia, non so, di sperimentare cose nuove come mangiare al sushi bar un pescepalla di contrabbando, farsi un decotto alla marijuana e, sopravvissuta a queste nuove esperienze, fare arrampicata senza corda.
Capisco insomma le posizioni di entrambe, ma diffido ancora dal farmi un’idea tutta mia.
La Ilaria è la meno sicura sul da farsi: complice forse un po’ di trambusto in ambito emotivo, è più propensa a offrirci un’altra soluzione: “niente, io faccio vacanza da sola!”
“E dove te ne vai tutta da sola?”, la incalza la Lu’. “ E se incontri un maschione che ti propone cose indicibili?”. Ecco: fossero sante le tue parole, avremmo voluto commentare. Ma ci siamo astenute, un po’ per decenza un po’ per non attirare più del dovuto l’attenzione dei presenti. 
“Ma stai tranquilla che non le accade nulla – le dico- Se vuole andare in Madagascar da sola fa bene a farlo. C’è un sacco di gente che viaggia continuamente senza alcuna compagnia e torna felicemente a casa con tante cose da raccontare”.
“Eh, fossero solo cose da raccontare…”
Eh, infatti. Qualcuna è tornata con qualche souvenir di troppo. Ma siamo certe che non sarà questo il caso!!!
Comunque la Lu’ non si tranquillizza e io ancora non so come organizzarmi. Le ragazze, però, mi incalzano: “E tu? Che pensi sarebbe meglio fare? Starai con noi oppure passerai tutta l’estate appiccicata al tuo bel cestista?”
Eh, complicato il da farsi. Se mi guardo indietro la situazione si prospetta amara. Il mio primo fidanzato, quello di epoca arcaica, era un tizio asociale di quelli che faceva vacanza in casa stando con le serrande perennemente a mezz’asta come Nicholas Cage in “Stress da vampiro”. Non ce la potevo fare! 
Un altro fidanzato, invece, sarebbe stato definito nella mia lingua di origine “nu pacc” (traduzione: un malato di mente dal piglio indemoniato) . Era sempre in giro, anche quando non era vacanza. E infatti non potevo farcela ugualmente. Proprio per carenza vitaminica! 
Rimane un altro vago ricordo legato ad un quasi-fidanzato che amava andare in vacanza a tempo debito ma portandosi dietro non solo me, pure i suoi amici. Diceva: bè, già che siamo in vacanza facciamo utile e dilettevole, un po’ stiamo insieme io e te e un po’ stiamo con tutti gli amici a festeggiare. Insomma, era una comune. Ecco perchè è stato un quasi-fidanzato. Non ero la sua priorità!
Fissando il vuoto mentre rimembro i miei trascorsi vacanzieri le mie amiche aspettano con ansia un responso. Alla fine arriva l’illuminazione e rispondo loro: ho un’idea!
“Ah sì?”
“Sì. Io proporrei di fare così: lungo la stessa settimana partiamo con i rispettivi compagni per una destinazione: restiamo a fare “picci picci e cucci cucci” come piace alla Lu’ per due o tre giorni e poi ci riuniamo nello stesso posto noi quattro e proseguiamo le vacanza per altri due o tre giorni? Che ve ne pare?”
Le vedo guardarsi perplesse.
“E ma gli amici di Lucianino? E gli amici di Sandrino? E gli amici di Gaetanuccio?”
Oh my God, che tragedia! Il dono dell’ubiquità non ce l’ha nessuno. Quindi si giunge ad un compromesso: siccome la Lu’ è al suo primo anno di falling in love la lasciamo per una settimana in santa pace. Nel frattempo la Ste’ accompagna la Ila’ in Madagachè per evitare che faccia qualche “spiacevole incontro” ma speranzosa di farne lei qualcuno di piacevole. Io, invece, me ne andrò al mare, per la prima volta in vita mia a far nulla: leggere un buon libro, alzarmi tardi e sorseggiare del tè ghiacciato in compagnia del mio amato cestista.
A fine stagione passeremo un meraviglioso week end in una Spa raccontandoci le nostre esperienze.
“E quindi Giu’?”🤔
“ E quindi che?”😒
“Secondo te, in vacanza bisognerebbe andarci insieme al proprio compagno oppure per i fatti propri?”
Alzando il sopracciglio dubbiosa rispondo:“Ah be’, ma che ne so. Mi avete preso forse per una consulente matrimoniale? 🤷‍♀️Noi ci siamo organizzate così, poi gli altri faranno a modo proprio”.
Ecco, quindi la risposta al nostro interrogativo è questa: ognuno faccia un po’ come preferisce! 
Stay with my adventures e buona programmazione vacanziera a tutti!

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